Forse già sai che l’Empowerment è l’atteggiamento di una persona o di una comunità di lavoratori teso alla assunzione di responsabilità, accompagnata da una grande proattività verso il raggiungimento degli obiettivi aziendali.
Sull’empowerment wikipedia parla di:
“un processo di crescita, sia dell’individuo sia del gruppo, basato sull’incremento della stima di sé, dell’autoefficacia e dell’autodeterminazione per far emergere risorse latenti e portare l’individuo ad appropriarsi consapevolmente del suo potenziale.
Questo processo porta ad un rovesciamento della percezione dei propri limiti in vista del raggiungimento di risultati superiori alle proprie aspettative.
L’empowerment è un costrutto multilivello che in base alla tripartizione di Zimmerman (2000) si declina in:
- psicologico-individuale;
- organizzativo;
- socio-politico e di comunità.
Questi tre livelli sono analizzabili individualmente ma strettamente interconnessi fra di loro”.
Io dico che questi tre livelli sono sistemici e cioè sono tra loro causa ed effetto dove ogni relazione è contraddistinta dal segno “+”, che nella System Dynamics vuole dire che al variare positivo o negativo dalla causa varia in modo diretto (positivo o negativo) anche l’effetto.
Ma vorrei essere anche più chiaro sul concetto di approccio sistemico (leggi l’articolo: strategia aziendale e approccio sistemico) e darne una breve spiegazione.
Se guardi l’empowerment da un punto di vista sistemico offre la possibilità di dominare efficacemente la complessità, osservando non i singoli elementi ma l’insieme delle parti, intese come un tutto unico e concentrandosi sulle relazioni tra gli elementi piuttosto che sui singoli elementi presi separatamente.
L’approccio sistemico stravolge il modo tradizionale meccanicistico e lineare di affrontare le problematiche, oggi fortemente radicate nella nostra società.
Guardiamo, nella realtà (qui non tutta elencata) a cosa fanno riferimento i tre elementi del circuito:
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- io
- la famiglia
- gli amici
- i colleghi
- il capo
- il reparto
- l’azienda
- i clienti
- i fornitori
- una associazione
- la comunità locale
- la società
- ecc. ecc.
[/unordered_list]
e pensa cosa succede quando viene meno la responsabilità ad uno qualsiasi di questi livelli.
Non distrarti e non essere superficiale pensando che la tua azienda non li contiene tutti, anzi, sopra ne mancano ancora altri.
Rifletti con attenzione:
cosa facciamo quando le cose in azienda non girano?
Risposta: Guardiamo solamente un livello ed ovviamente quello più elementare “io” o meglio l’altro.
Guardiamo e giudichiamo la persona e non vogliamo comprendere le relazioni tra gli altri livelli che hanno portato alla mancata assunzione di responsabilità.
Facciamo finta che non esistano le frecce che sono disegnate nel circuito.
E’ difficile includerle nella nostra osservazione?
Penso proprio di no.
Sto solo dicendo che dobbiamo fare la scelta di guardare l’insieme, che è fatto di una valanga di relazioni tra cause ed effetti.
Più ci allontaniamo dal fatto (problema) più riusciamo a capire perché e dove è mancata l’assunzione di responsabilità.
L’empowerment (come spiego nell’articolo: l’acceleratore del successo) è un fattore critico di successo di un’organizzazione.
Hai deciso di sceglierlo tra gli “asset” della tua impresa?
Il filosofo Jean Paul Sartre diceva: “Sappi che se decidi di non scegliere, avrai scelto in ogni caso”.
Certamente non è facile dare vita ad un sistema aziendale capace di generare empowerment; pensa però ai tanti vantaggi che otterrebbe la tua azienda e ai quali rischi di rinunciare:
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- tutta l’energia delle persone viene orientata allo sviluppo e alla innovazione;
- le persone desiderano costantemente il cambiamento;
- i cambiamenti necessari vengono implementati rapidamente ed efficacemente;
- si è capaci di schivare gli attacchi della concorrenza;
- i bisogni degli stakeholders vengono soddisfatti velocemente ed esaurientemente;
- si è capaci di attrarre e mantenere le persone migliori;
- è più facile ottenere la crescita umana e professionale delle persone;
- le persone sono capaci di divertirsi ed avere successo.
[/unordered_list]
Quindi vorrei concludere invitandoti calorosamente a fare, con urgenza, la scelta dell’empowerment, riportandoti uno scritto di Soren Kierkegaard:
“Immagina un capitano sulla sua nave nel momento in cui deve dara battaglia; forse egli potrà dire, bisogna fare questo o quello; ma se non è un capitano mediocre, nello stesso tempo si renderà conto che la nave, mentre egli non ha ancora deciso, avanza alla solita velocità, e che così è solo un istante quello in cui sia indifferente se egli faccia questo o quello.
“Così anche l’uomo, si dimentica di calcolare questa velocità, alla fine giunge un momento in cui non ha più la libertà della scelta, non perché ha scelto, ma perché non lo ha fatto, il che si può anche esprimere così: perché gli altri hanno scelto per lui, perché ha perso se stesso”.
Ricorda: l’ empowerment è sistemico, basta una solo persona che non si assume la responsabilità e l’azienda…
Roberto Lorusso
Founder and Ceo Duc In Altum srl